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Tre libri per superare l'estate
Parlate di ciò che conoscete

Parlate di ciò che conoscete

Il classico, vecchio motto delle scuole di scrittura creativa era «parlate di ciò che conoscete». Niente male, ma se vi andasse di dilungarvi su astronavi all’esplorazione di lontani pianeti o su un uomo che ammazza la moglie e poi cerca di sbarazzarsi del cadavere ficcandolo in una truciolatrice? Come può un autore cavarsela in queste situazioni o sfruttare mille altre idee fantasiose, se la regola impone di limitarsi a quello che si sa?

Forse è meglio interpretarla in senso lato e non alla lettera. Se fate gli idraulici, siete esperti nel vostro campo, ma la vostra conoscenza non si ferma qui. Grazie al cielo, alcune questioni dipendono più dal cuore e dall’immaginazione. Se non fosse così, il mondo della narrativa sarebbe molto triste. Magari non esisterebbe nemmeno. […]

Non appena vi allontanate dalla regola del «parlate di ciò che conoscete», la ricerca è inevitabile e può arricchire di molto la vostra vicenda. Ricordate però che siete voi a tenere il coltello dalla parte del manico e che state scrivendo un romanzo, non una tesi di laurea. La storia ha sempre la precedenza.

Tratto da Stephen King – On writing
Sperling & Kupfer 2017, traduttore: Giovanni Arduino
illustrazione: Dall-E

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