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La bellezza del lasciarsi andare

4 Agosto 2024

Incontrare Ivan per me è stata una signora botta di… fortuna. Avevo bisogno di riconnettermi con la scrittura e l’appuntamento del martedì con “scritture oblique” è stata una delle cose più belle che potesse capitarmi. Mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con delle bellissime “penne” senza farmi soffrire di alcuna ansia di prestazione, con tantissima libertà e nessun giudizio, nessuna regola scolpita nella pietra da “corso di scrittura doc”, ma con degli utilissimi strumenti che spero di portare sempre con me in qualunque percorso sceglierò. Mi sembrava incredibile all’inizio, ma mi sono reso conto che non sono mai tornato a casa senza una idea, uno spunto, qualcosa di scritto pronto a trasformarsi in un racconto completo… e non solo io, ma tutti quanti i componenti di uno splendido gruppo che ha portato ad ogni lezione una sinfonia di voci diverse e bellissime. E, come se non bastasse, l’appuntamento di “scritture aperte” una volta al mese mi ha ulteriormente arricchito, portando altre voci in un questo coro capace di riempire tante pagine bianche. Grazie Ivan e tutti, mi avete veramente dato tanto. Ah, ovviamente senza dimenticare Lottounico che ci ha ospitati, piccolo grande spazio con delle meravigliose “padrone di casa”. E adesso passo e chiudo, prima della inevitabile lacrimuccia.

Stefano Viezzoli

Disallinearsi per scrivere al meglio

31 Luglio 2024

A Bologna nel 1977, nel pieno della fioritura culturale portata dagli indiani metropolitani, fu messo in mostra un “destrutturatore dello spazio borghese”, aveva l’aspetto di un carretto appoggiato sghembo, come quelli del mercato quando sono a riposo. L’idea era che, ad appoggiarcisi, tutte le linee ortogonali con cui costruiamo la città, su cui viaggiano i canali comunicativi, tranviari, elettrici, i bordi delle case, le strade, apparissero a un tratto sotto una prospettiva distorta, deformata dal pacifico atto di prendere una posizione non conforme all’impianto precostituito.

Scegliere di essere “obliqui” è un atto paradossale, inoffensivo, ma, come per il “ preferirei di no” dello scrivano Bartleby, gentilmente definitivo, cocciutamente ostinato, in fondo (e dall’inizio) dirompente. E’ per queste strade e calli che ci ha condotti Ivan Talarico, sempre garbato e mai forzando, ma continuamente sottoponendoci a un gioco di specchi, rimandi, scorciatoie e vicoli ciechi, dai quali uscire da dietro lo specchio a nuove forme di espressione e continuo lavoro di lima (a volte accetta) sulle costruzioni ipotizzate rispetto alle consegne ricevute.

Mi sono divertito, esposto, scoperto e riscoperto, giocando a cercarmi davanti agli altri senza imbarazzo (erano tutte e tutti occupati a fare lo stesso) e con una crescente complicità. Non mi ricordo un impegno preso con tanta serietà e tenacia come quello che mi ha portato, per tutti i martedì del corso ad arrivare puntuale e pieno di desiderio al bellissimo luogo in cui siamo stati ospitati, il Lottounico, stranamente consonante con i “Doppiosensounico” con cui ho conosciuto Ivan 30 anni fa.

Da non perdere.

Claudio Tosi

Ho sciolto penna e sguardo

29 Luglio 2024

Scritture Oblique è stata una scoperta.

Ivan Talarico ha portato letture, esempi di ogni genere e poi l’invito a mettersi alla prova scrivendo, lì per lì, e nei compiti a casa. Un ritmo che mi ha accompagnata per mesi. Ogni martedì un appuntamento col maestro, col gruppo e con me stessa. Con la mia stessa paura di cambiare stile bazzicandone altri e, invece, ho sperimentato la sorpresa di potere e sapere prendere strade non battute che hanno ampliato il mio panorama e forse la mia capacità di scrivere in modo nuovo e diverso dal mio solito.

E poi ho trovato uno spazio e un tempo dove ascoltare i testi di ognuno ed essere ascoltata, senza giudizio, soprattutto da Ivan, che ha grande sapienza e grande conoscenza. Tanti i riferimenti ad autori e testi e chicche, un anno di studio a 360 gradi e un anno di scrittura settimanale alla ricerca di possibilità espressive sconosciute e mai sollecitate. L’invito a questa prova, oltre il confine, è garbata e sapiente e Ivan sa condurre con un ascolto attentissimo e discreto, stando accanto con delicatezza eppure con una presenza forte che nel suo aplomb, nella sua memoria eccezionale, nella sua sagace ironia è un punto fermo. Scrivi in 20 minuti 1200 caratteri, assurdo? Possibile! La sua fiducia in ognuno di noi non è mai mancata e i commenti ai testi sono stati sempre e immancabilmente attenti e pieni di rispetto. Alla fine non ho perso il mio stile, cosa della quale avevo paura, ma ho sciolto penna e sguardo. Grazie Ivan.

Maria Grazia Cotugno

Mi rifiuto di accettare che sia finita

12 Luglio 2024

Ho ritardato il più possibile questo fatidico momento a tu per tu con la casella “La tua esperienza ” perché mi rifiuto di fare i conti con il fatto che questo laboratorio sia finito. A Scritture Oblique non ho incontrato solo un maestro esemplare, colto, divertente, appassionato e generoso, ma una vera e propria famiglia di scrittrici e scrittori impegnati a scoprirsi, indagarsi e migliorarsi ad ogni lezione, tema ed esercizio svolto. All’inzio fa paura andare oltre la propria zona di comfort, oltre quello che si sa di saper scrivere e soprattutto ammettere di avere sempre tanto da imparare. Ma con il percorso obliquo del maestro, ci si riscopre infiniti, pieni di possibilità attraverso stimoli molto spesso inaspettati e pieni di sorprese.

A chiunque voglia darsi una chance di amore, amore per sé stessi e per la scrittura, consiglio vivamente di fare un salto da queste parti, dove il mondo è più colorato e privo di limiti.

Marta Della Lucia

Esperienza obliqua in un mondo quadrato

8 Luglio 2024

Dopo i mesi di laboratorio (pochi, purtroppo, perchè il tempo lì vola come un uccellino sgabbiato), sono uscita obliquamente più tonda. Esperienza da ripetere! Maestro squisito, gruppo delizioso!

Thais Palermo